Concerto organizzato dal Centro Artistico Musicale Paolo Grassi in collaborazione con la Fondazione Arturo Toscanini di Parma e con la Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca
Sabato 14 dicembre alle ore 20:00 l'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi ospiterà il concerto del duo Costea-Gromoglasova, a chiusura dell'evento 'Colmare le distanze'. Il programma prevede musiche di Beethoven e Brahms, interpretate da Mihaela Costea, primo violino della Filarmonica Arturo Toscanini, e dalla pianista in residence Liubov Gromoglasova.
Ingresso a pagamento. Biglietto unico € 5,00 (+10% di prevendita) disponibile su VivaTicket.
È consigliata la prenotazione.
Il concerto sarà gratuito per gli iscritti all'evento "Colmare le distanze"
PROGRAMMA:
Ludwig van Beethoven (1770- 1827)
Sonata n. 1 in re maggiore per violino e pianoforte op. 12
Allegro con brio
Tema con variazioni. Andante con moto
Rondò. Allegro
Johannes Brahms (1833-1897)
Sonata n. 3 in re minore per violino e pianoforte op. 108
Allegro
Adagio
Un poco presto e con sentimento
Presto agitato
ANCORA UNA VOLTA UN REGALO MERAVIGLIOSO
Note al programma a cura di Giulia Bassi (Fondazione Arturo Toscanini)
Uno dei tuoi temi era molto simile a uno di Beethoven! - dice un giornalista a Brahms. - e questi: “Certo che lo è. Tutti rubano, l'importante è farlo in modo disinvolto. Spesso parlare di Brahms e Beethoven insieme non solo è naturale ma rischia di diventare quasi un luogo comune: Brahms fin dalla prima giovinezza era intimamente consapevole della musica di Beethoven, di cui viene considerato l’erede morale e non solo per quanto riguarda l’esplorazione del genere sinfonico. Questa volta il loro essere insieme, riguarda le Sonate per violino e pianoforte: e se di Beethoven viene eseguita la prima, di Brahms la terza e ultima.
Insieme alle due sonate successive, la Sonata in re maggiore op. 12 n° 1 composta contemporaneamente alla Sonata Patetica, e dedicata al suo maestro Antonio Salieri, è stata pubblicata nel 1799. Come Mozart, Beethoven osserva ancora la convenzione del XVIII secolo secondo cui il violino accompagna il pianoforte, in ogni caso lungi dall'essere vincolato a quel modello, Beethoven egli la riveste di ali romantiche. L'idea di assolo e accompagnamento non si è mai adattata del tutto a un'epoca rivoluzionaria: Beethoven apre l’Allegro con brio ('con brillantezza'), con un virtuoso unisono prima di lasciare che entrambi gli strumenti seguano la loro natura: il violino per cantare in modo espressivo, il pianoforte per fornire semicrome vorticose e precipitose, e poi entrambi si scambiano di posto. L'Andante con moto affronta un tema accattivante con quattro variazioni in cui entrambi gli strumenti esplorano profondità espressive e intime e il finale, simile a una giga, esibisce giochi ritmici spregiudicati, decisamente innovativi per il gusto di allora. Questo, senza dubbio, è stato un fattore che ha contribuito alla recensione negativa comparsa dopo la prima esecuzione sull'Allgemeine musikalische Zeitung: Uno sforzo per strane modulazioni ... un cumulo di difficoltà.
La Sonata op.108 è stata completata da Brahms mentre si trovava a Thun, nell’estate del 1888. Si distingue dalle precedenti non solo per l’articolazione in quattro movimenti, ma anche per un carattere decisamente più esuberante e incisivo. È dedicata all’amico e collaboratore Hans von Bülow, ma la prima ad avere l’op. 108 tra le mani appena completata è stata Clara Schumann che, afflitta da un’impietosa artrite, non la esegue, ma non nutre alcun dubbio: Ancora una volta ci hai offerto un regalo meraviglioso.
Gli elementi dominanti del movimento d’apertura sono quasi tutti contenuti nelle prime quattro battute: tre idee nel violino: una quarta ascendente, una figura di otto note discendente e una nota tenuta a lungo seguita da una nota rapida e, la quarta, la linea di accompagnamento del pianoforte in note singole sfalsate (quindi irrequiete) a un'ottava di distanza. Sono questi motivi altamente concentrati, così misteriosi nelle loro prime apparizioni, che vengono sottoposti a un'enorme varietà di trasformazioni compositive ed emotive. Il secondo movimento Adagio, quale momento di tenerezza regala un'adeguata tregua dalla strenua attività del movimento precedente, mentre lo Scherzo simile a un vivace intermezzo procede con arguzia e slancio, come un bambino che provoca traendo ogni sorta di espressione da una linea tematica estremamente semplice. Il finale è caleidoscopico nei suoi mutevoli stati d'animo, che spaziano dall'impetuosità alla intima pensosità, alla calma corale; in tutto questo, abbiamo Brahms al suo massimo splendore, al suo massimo fascino.
Progetto finanziato dal Consiglio Regionale della Puglia nell'ambito dell'Avviso "Futura. La Puglia per la parità - 2°edizione
Per ulteriori informazioni:
Fondazione Paolo Grassi Via Metastasio, n. 20 - 74015 Martina Franca (Taranto)
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QUANDO: Sabato 14 dicembre - Auditorium della Fondazione Paolo Grassi